Le deformazioni craniche di origine posizionale sono definite come una condizione di anomalia morfologica del cranio osservata in assenza di una precoce sinostosi delle suture craniche, per cui i bambini si presentano con un cranio asimmetrico, che spesso altera in maniera considerevole l’indice cefalico. Dati antropometrici normali per neonati a sei mesi d’età indicano che l’indice cefalico (rapporto tra la larghezza e lunghezza del cranio) è circa del 78%. Tali deformità non hanno elementi patologici malformativi ma sono il prodotto di una distorsione dinamica del cranio secondario all’applicazione di forze esterne pre e/o postnatali.
Le forme più comuni di dismorfismi cranici sono: plagiocefalia, pachicefalia e scafo cefalia.
Le tre classificazioni di alterazione della forma cranica si riferiscono alla differente forma assunta dal cranio durante la crescita post natale. Le cause dei dismorfismi cranici sono molteplici e, ad oggi, molto dibattute.
Tra le ipotesi più plausibili rientrano:
I traumatismi al quale il cranio del neonato e il neonato stesso sono sottoposti durante tutta la vita intrauterina; i traumi conseguenti al parto (sia esso distocico che eutocico); vizi posturali del sonno durante i primi mesi di vita del neonato.
Da un punto di vista osteopatico, sia la gravidanza che la fase del parto, sono, per il neonato, eventi traumatici a causa delle continue sollecitazioni meccaniche alle quali il corpo del neonato è sottoposto. Una delle strutture maggiormente interessate da questi stress meccanici è ovviamente il cranio, la struttura più voluminosa del corpo del nascituro.
Grazie alla struttura malleabile del cranio del bambino, tali forze vengono assorbite e dissipate dal sistema osteo cartilagineo e membranoso intracranico.
In una condizione fisiologica, il corpo del bambino, possiede tutte le capacità per riportare il sistema corporeo (inclusa la forma del cranio) ad una condizione ottimale per il suo sviluppo. Quando però si assiste a condizioni svantaggiose per il nascituro come, gravidanza difficoltosa, parto distocico o con fasi di travaglio o fasi espulsive particolarmente difficoltose, le tensioni meccaniche alle quali il corpo del bambino è sottoposto possono essere così importanti da impedire al sistema corporeo del bambino stesso di ristabilire una condizione ottimale al proprio sviluppo. Proprio in queste situazioni si collocano, ad esempio, i dismorfismi cranici.
Secondo i maggiori esponenti dell’osteopatia pediatrica mondiale (Nicette Sergueff, Viola Fryman, Julie Fendall), le plagiocefalie non rappresentano soltanto un difetto di forma del cranio, una sorta di “inestetismo”, ma possono essere fattori favorenti ad uno scorretto sviluppo del sistema osteo articolare (es. scoliosi) e del sistema nervoso centrale (miopie, strabismi, ritardi psico motori).
Il compito dell’osteopata quindi, sarà quello di intervenire per eliminare quelle disfunzioni e quelle distorsioni meccaniche del sistema membranoso intracranico che impediscono al bambino un corretto sviluppo osteo articolare.
Il trattamento osteopatico sul neonato è ovviamente differente nei modi e nei tempi rispetto al trattamento effettuato sull’adulto. Esso prevede tecniche assolutamente non invasive e dolorose per il bambino.
Ricerca scientifica:
Secondo uno studio effettuato su 649 bambini esaminati con approccio osteopatico, l’osteopata Nicette Sergueef insieme a Kenneth E. Nelson, Thomas Glone, ha stabilito che un esame osteopatico neonatale approfondito possa identificare i soggetti predisposti a sviluppare una plagiocefalia posteriore. Da diversi anni la clinica pediatrica Bambin Gesù di Roma, conduce un lavoro basato sull’integrazione diagnostica e di trattamento delle turbe posturali in età 0-18 anni, con diagnosi palpatoria osteopatica e tecniche manuali osteopatiche.
Secondo una ricerca condotta proprio nel dipartimento di Chirurgia pediatrica,nel presidio di Palidoro, il trattamento osteopatico cranio sacrale potrebbe avere nei casi di plagiocefalia, un’indicazione elettiva; l’obiettivo è stato quello di mostrare come la diagnosi palpatoria osteopatica possa integrare la semeiotica tradizionale. La ricerca ha dimostrato che su 20 bambini (12 femmine e 8 maschi), 2 hanno riscontrato plagiocefalia frontale; 4, una plagiocefalia posteriore. Alla fine del trattamento osteopatico la plagiocefalia era migliorata in tutti i casi trattati e documentata in due casi più severi, dall’esame RX post- trattamento.
Biblgiografia:
Di Nicette Sergueef, Kenneth E. Nelson, Thomas Glonek; “Palpatory diagnosis of plagiocephaly”. 2006
Casi di studio – Ospedale pediatrico Bambin Gesù; “Esperienza di trattamento osteopatico in età pediatrica per disfunzioni cranio sacrali: case series”.
di Peitsch WK, Keefer CH, LaBrie RA, Mulliken JB; Incidence of cranial asymmetri in healthy newborns; Pediatrics, 2002.