“Milk intake and risk of mortality and fractures in women and men: cohort studies”
L’osteoporosi colpisce più di 75 milioni di persone in Europa, USA e Giappone.
Ogni anno si verificano più di 2.3 milioni di fratture da osteoporosi in Europa e USA.
Da 1,6 milioni a 6,3 milioni: l’aumento atteso del numero di fratture di femore in tutto il mondo dal 1990 al 2050.
Oggi, 1 su 2 fratture di femore si verifica in Europa, Nordamerica e Oceania, e 1 su 4 in Asia e America Latina.L’Asia è il continente con la più drammatica previsione di aumento di fratture di femore nei prossimi decenni.
Circa il 50% delle persone anziane, dopo una frattura di femore, va incontro ad una notevole riduzione della propria indipendenza e il 30% muore nei 12 mesi successivi alla frattura.
In Italia, ogni anno si stimano 100-110.000 fratture di polso e 60-70.000 di femore dovute all’osteoporosi.
Nell’Unione Europea, ogni 30 secondi qualcuno ha un frattura causata dall’osteoporosi.
1 su 2: le fratture vertebrali da osteoporosi che vengono diagnosticate.
1 su 5: i pazienti con fratture vertebrali o femorali da osteoporosi che muoiono ogni anno in Europa (in totale circa 150.000).
Attualmente i costi per le fratture da osteoporosi si aggirano intorno ai 10 miliardi di dollari all’anno negli USA, e intorno ai 500 milioni di euro in Italia, calcolando le sole spese ospedaliere.
27 miliardi di dollari (28 miliardi di euro): il costo annuale per trattare 2,3 milioni di fratture da osteoporosi in Europa e negli Stati Uniti (esclusi i costi indiretti, come quelli per l’assistenza alle persone non più autosufficienti).
3,5 miliardi di euro: il costo annuale delle sole cure ospedaliere per il trattamento delle fratture da osteoporosi nell’Unione Europea.
Introduzione
L’obiettivo dello studio è esaminare l’associazione tra il consumo di latte e l’aumentato rischio di mortalità e di fratture in donne e uomini.
Lo studio, della durata di 20 anni, ha analizzato i dati provenienti da 61433 donne e 45339 uomini.
I risultati hanno messo in evidenza che un elevato consumo di latte è correlato ad un aumentato rischio di morte sia tra le donne che tra gli uomini, inoltre la popolazione femminile sarebbe più esposta a rischio di fratture ossee.
“…una dieta ricca di latticini è indicata per ridurre il rischio di fratture da osteoporosi. Il latte contiene 18 dei 22 nutrienti essenziali, incluso calcio, fosforo, vitamina D, particolarmente importanti per l’apparato scheletrico.
Un’assunzione di latticini corrispondente a 3-4 bicchieri di latte al giorno è consigliato al fine di ridurre di circa 20% il costo sanitario relativo all’osteoporosi.
Un grande consumo di latte però, ha effetti indesiderati, perché il latte è la principale risorsa di d-galattosio. Studi scientifici su animali hanno evidenziato che una prolungata esposizione a d-galattosio è deleteria per la salute.
Anche una bassa dose di d-galattosio induce un aumento dei processi ossidativi corporei, causando un aumento dei processi infiammatori cronici, fenomeni neuro degenerativi, diminuzione della risposta immunitaria, mutazione nella trascrizione genetica e diminuzione della prospettiva di vita.
L’aumento dei processi ossidativi non è legato solo al meccanismo patogenetico delle patologie cardiovascolari e tumorali nell’uomo ma anche all’aumento della perdita di matrice ossea scheletrica.
Quindi, il suggerimento di aumentare il consumo di prodotti caseari per ridurre il rischio di fratture appare come una forte contraddizione alla luce di questi risultati…”
Discussione
“…abbiamo osservato un aumento sia della mortalità che del rischio di fratture nelle donne e un aumento della mortalità negli uomini correlata all’assunzione di latte ma non all’assunzione di altri prodotti caseari.
È stata evidenziata inoltre l’associazione tra assunzione di latte e aumento delle concentrazioni plasmatiche di markers infiammatori e relativi allo stress ossidativo…”
Conclusione
“…un alto consumo di latte nelle donne e negli uomini non riduce il rischio di fratture ma, invece, è associato a un aumento del rischio di morte.
Potrebbe esserci un collegamento tra il contenuto di lattosio e galattosio nel latte come suggerito dalle nostre ipotesi, ciò nonostante sono necessari ulteriori studi per avvalorare i dati ottenuti…”
References
http://www.lios.it/faq/pagina.asp?pag=1
http://www.bmj.com/content/349/bmj.g6205.full.pdf+html
https://www.washingtonpost.com/news/to-your-health/wp/2014/10/31/study-m…