Dopo due mesi di quarantena forzata, dal 4 maggio si potrà riprendere a praticare attività motoria all’aperto.
Bisognerà prestare però molta attenzione!
Oltre al distanziamento sociale e all’uso della mascherina, sarà molto importante utilizzare la testa e fare le cose con metodo e precisione perché l’infortunio è dietro l’angolo…
La storia ci insegna che…
Nel 2011, il mancato accordo contrattuale tra la NFLPA (Associazione dei giocatori di football americano) e la NFL (lega del campionato di football americano) portò ad un’interruzione del campionato nazionale di football americano.
Lo stop durò 18 settimane e 4 giorni.
Durante questo enorme lasso di tempo, ai giocatori professionisti fu impedito di allenarsi presso le strutture societarie e di poter accedere a tutti i servizi connessi, incluso il supporto medico.
Alla ripresa dell’attività, circa 6 mesi dopo l’interruzione forzata, i numeri degli infortuni furono impietosi.
Nello specifico le rotture del tendine d’Achille aumentarono vertiginosamente.
Nel periodo 1997-2002 (regolare attività professionistica senza interruzioni) si verificarono 5 rotture all’anno.
Nel periodo immediatamente successivo al “lockout” di 18 settimane, si verificarono ben 12 rotture tendinee in un solo mese! Di cui 10 nei primi 12 giorni di allenamento!
Numeri drammatici se pensiamo oltretutto che i dati si riferiscono ad atleti professionisti di altissimo livello.
Questo ci deve far riflettere seriamente sulla ripresa della nostra attività sportiva.
Mai come in questo caso il detto “chi va piano va sano e va lontano” può rivelarsi azzeccato.
Dopo uno stop forzato dall’attività di circa due mesi, la ripresa anche solo della corsetta al parco, dev’essere graduale e ben ponderata.
Dobbiamo essere consapevoli che, nonostante gli sforzi fatti tra le mura domestiche controllando l’alimentazione e tenendoci in forma con i mezzi a nostra disposizione, sarà inevitabile osservare un calo prestazionale, anche piuttosto considerevole.
Come evitare di farci male
L’impossibilità di poter accedere alle palestre ci induce per forza di cose a svolgere attività all’aperto quali camminata, corsa e bicicletta.
Ecco qualche consiglio per ricominciare gradualmente gli allenamenti evitando di incorrere in spiacevoli infortuni.
– Se siete sovrappeso, è meglio iniziare con blande camminate. Correre fuori forma vi porterà più problemi che benefici.
– Importanza dei materiali: nel caso di jogging/corsa è indispensabile utilizzare una scarpa adatta, che non sia troppo consumata e che sia specifica per la corsa.
– Non usate scarpe che non siano vostre (scarpa della mamma, del papà, del fratello ecc…). Le scarpe si modificano in base alla tipologia di camminata, alla forma del piede e al peso della persona.
– Se utilizzate una bicicletta, regolate con precisione l’altezza della sella. Durante la pedalata il ginocchio non deve estendersi del tutto, ma neanche flettersi esageratamente.
– Controllate l’alimentazione e l’idratazione. Se la benzina è di scarsa qualità… il motore avrà scarse prestazioni…
– Non pensate che la vostra prestazione attuale possa essere la stessa di due mesi fa. Per tornare a quei livelli ci vorrà almeno un mese di allenamento. Non demordete!
– Se durante l’allenamento o subito dopo percepite dolori alle articolazioni o ai tendini… probabilmente state sbagliando qualcosa. Provate a filmarvi e a riguardare il vostro gesto atletico, analizzandone le carenze e gli errori.
Se vi sentite in imbarazzo a “correre” a 7 minuti al km… non preoccupatevi!
E’ meglio camminare anche a 10 minuti al km piuttosto che stare anche solo 3 minuti sul divano a mangiare patatine…
“Non dovete essere veloci. Dovete essere intrepidi”
Bibliografia